di Vladimiro Polchi e Corrado Augias
con Paolo Bonacelli e Urbano Barberini
e con
Domenico Ammendola
Valeria Barreca
Antonio Rocco Buccarello
Roberto De Sarno
Silvia Pietta
regia
Domenico Ammendola
Spettacolo coprodotto da NoveTeatro e Comune di Novellara
Sulla scena di Processo a Giulio Cesare ha luogo un processo immaginario intentato al grande condottiero e politico romano. Accusa e difesa ne passano al vaglio le gesta memorabili, discutono con finissima retorica la portata storica, politica, morale delle sue azioni. Non mancano intense testimonianze di quattro personaggi storici a lui vicini: la moglie Calpurnia, l’amante Cleopatra, il figliastro Bruto, il nemico Vercingetorige. Cesare è colpevole o innocente? Le sue gesta sono state mosse da ambizione personale o da amore per la Repubblica? Agli spettatori, riuniti in giuria, spetta il verdetto finale.
La messinscena asciutta e lineare di Domenico Ammendola mette in risalto i tre piani differenti dell’azione: il piano della contemporaneità, su cui agiscono i membri del tribunale; il piano dell’irrealtà, su cui si muovono, quasi fossero surreali spettri, i grandi personaggi storici; il piano della memoria, evocato dai frammenti video, capaci di integrarsi nel tessuto narrativo, arricchire il vissuto dei personaggi, portare alla luce, dietro ad una storia remota, chiari rimandi alla contemporaneità, a figure politiche del Novecento e dei giorni nostri.
Perché questo spettacolo parla chiaro: di fronte ai medesimi stimoli, la reazione degli uomini è pressoché identica, duemila anni fa come oggi. L’uomo è recidivo e la sua natura sembra spesso tradirlo. Ma proprio guardando da vicino la nostra storia possiamo evitare gli errori commessi in passato. Processo a Giulio Cesare diventa così uno sforzo di memoria collettiva, una riflessione su come eravamo e su come forse non vorremmo più essere.
Rassegna IntraNos 2013: Noi santi, voi beati (risate!)