sabato 1 dicembre – ore 21
Mi chiamo Andrea – Faccio fumetti
di Christian Poli
con Andrea Santonastaso
regia Nicola Bonazzi
produzione Compagnia Teatro dell’Argine
Andrea Santonastaso, attore oggi, disegnatore di fumetti una volta, racconta, attraverso le parole scritte da Christian Poli, l’arte del più grande disegnatore di fumetti che il nostro paese abbia avuto: Andrea Pazienza.
Lo fa dichiarando la sua impotenza di fronte al talento immenso di questo istrione dei pennelli (ma anche dei pennarelli, delle matite, dei gessetti). Lo fa raccontando Pentothal, Zanardi, Pertini.. Lo fa entrando dentro a Gli ultimi giorno di Pompeo, soprattutto. E, infine, lo fa disegnando in scena ed onorando indegnamente – o tentando di farlo – colui che è stato ” il più grande disegnatore vivente “.
PERCHE’ VEDERLO
Perchè è una biografia, ma non è una biografia. E’ un monologo disegnato. E’ un omaggio. E’ un incontro ben riuscito tra arti visive e arti teatrali.
BIGLIETTI: 17 euro intero – 15 euro over 65 – 5 euro under 24
BIGLIETTI ONLINE: su www.vivaticket.it
ORARI BIGLIETTERIA: sabato dalle 10 alle 12. Sera di spettacolo dalle 20
PRENOTAZIONI: 0522.667062 – info@teatropedrazzoli.com
I PROTAGONISTI
Andrea Santonastaso
è nato a Bologna, vive a Vignola, ha studiato con Igort, Iori, Cavazzano, poi ha deciso di fare l’attore. Recita dal ’93.
Christian Poli
è nato a Bologna dove vive. Scrive, scrive, scrive. Per il cinema, per la pubblicità, per la fiction. Collabora con la Bottega di Narrazione Finzioni fondata da Carlo Lucarelli.
Entrambi hanno amato, amano ed ameranno per sempre follemente l’Arte di Andrea Pazienza.
Il Teatro dell’Argine
ha deciso da subito di sposare il progetto di Andrea Santonastaso, poiché, nell’intreccio di storia sociale e biografica che lo spettacolo realizza, ha ritrovato le ragioni della propria poetica, e di un percorso spesso volto allo scandaglio di figure e temi di un passato recente in grado di parlare alla sensibilità contemporane.
LE RECENSIONI
TM NOTIZIE
Michele Rossi
Settanta minuti di pura poesia: si potrebbe condensare con queste parole il bellissimo omaggio che Andrea Santonastaso (un nome, una garanzia) ha dedicato ad Andrea Pazienza. […] Solo l’artista bolognese poteva allestire una simile pièce poiché oltre ad essere un bravo attore è anche un ottimo disegnatore ed un omaggio al “magnetico giocoliere che raccontava l’universo su fogli pieni di segni e di segnali sulla nostra epoca” andava fatto – anche – disegnando bene dal vivo. […] La drammaturgia, scritta egregiamente da Christian Poli, intreccia in modo garbato e filologico – pur nella diversità di età dei protagonisti – la vita dei due Andrea fino a quell’unico incontro avvenuto qualche mese prima della scomparsa del genio sambenedettese. […] Mi chiamo Andrea, faccio fumetti (produzione del Teatro dell’Argine di Bologna, regia di Nicola Bonazzi) girerà l’Italia e, siamo convinti, ovunque sarà accolto e apprezzato – come successo ieri a Grottammare – da un’ovazione finale con quasi cinque minuti di applausi.
MEDIA & SIPARIO
Beatrice Ceci
In ogni ritratto c’è un autoritratto e così, se nelle storie in cui Pentothal o Zanardi sconvolgevano e attraevano le menti dei ragazzi, c’era l’autobiografia di Paz, disegnatore roso dal tarlo dadaista che attraversava Bologna nel 1977, in Mi chiamo Andrea, faccio fumetti c’è la storia di Santonastaso, attore “riuscito” che si considera un fallito perché non ha fatto il disegnatore. E mentre Andrea – difficile capire quale dei due, se Paz o Santonastaso – parla, racconta, legge le pagine di un diario di vita “illustrato” a parole o a disegni, il talento immenso di questo istrione dei pennelli (ma anche dei pennarelli, delle matite, dei gessetti e chi più ne ha più ne metta), si estrinseca e materializza nelle menti degli spettatori al punto che sembra di vedere una mano che disegna delle strisce a fumetti con chiaroscuri delineati a china oppure colori debordanti i riquadri del foglio. La commistione tra arti visive e arti teatrali è così compiuta.
FR4MED
Simone Pozzoli
Va subito detto, che più che la preparazione di Andrea Santonastaso riguardo biografia e bibliografia del Paz (che è, per inciso, profonda e dettagliata), ciò che colpisce maggiormente il pubblico è la folgorante passione con cui il relatore parla di vita-morte-miracoli di chi è era, è e sempre sarà uno dei suoi idoli ed eroi. Il Paz si era sempre inserito nelle sue opere, magari attraverso degli alter-ego, ma il fumettista marchigiano è sempre il migliore personaggio di sé stesso, il protagonista perfetto delle sue storie e migliore messaggero per veicolare il suo pensiero. Per tanto, Santonastaso interpreta il personaggio di sé stesso, con particolare enfasi e accento sullo spettro emotivo legato alla passione per Pazienza. Tra aneddoti personali che raccontano l’appassionamento di Andrea (attore) verso Andrea (fumettista) e le tipiche chicche di cultura che solo un verso conoscitore accanito può sapere dopo lunghe ricerche, Santonastaso presenta Pazienza con le sue opere e le sue parole, citandole/mostrandole al pubblico e commentandole dettagliatamente e con un registro linguistico semplice ma efficace.