LA BISBETICA DOMATA
Di William Shakespeare
PRIMA ITALIANA
Sabato 11 Ottobre ore 19.30
Domenica 12 Ottobre ore 17.00
Biglietti
Intero 22€ (Foyeritivo incluso) 19€ (Solo spettacolo)
Ridotto 19€ (Foyeritivo incluso) 17€ (Solo spettacolo)
Under 18 15€ (Foyeritivo incluso) 10€ (Solo spettacolo)
Sabato 11 ottobre il Foyeritivo sarà servito dalle ore 18:30
Domenica 12 ottobre il Foyeritivo sarà servito al termine dello spettacolo

Regia Domenico Ammendola
Maîtres à jouer e Studio sui personaggi shakespeariani a cura di Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Con Andrea Avanzi, Matteo Baschieri, Fabrizio Croci, Carlotta Ghizzoni, Ettore Marrani, Francesca Rossi, Gabriele Tondelli, Victoria Vasquez
Assistente alla regia Martina Chiello
Musiche originali M° Luigi Pagliarini
Light designer Giancarlo Vannetti
Realizzazione scenografica Donatello Galloni
Costumi Valentina Donatti, Francesca Tagliavini
Maschere artigianali Safir di Graziano Viale
Produzione NoveTeatro (RE)
Tra corteggiamenti in maschera e battibecchi, Shakespeare mette in scena una commedia ancora attuale, con ritmo travolgente e dialoghi affilati.
Un classico che danza su ironia, amore e conflitto, facendoci ridere e riflettere sulle nostre contraddizioni. La questione femminile è un tema centrale e controverso poiché l’opera affronta in modo ironico e ambiguo il ruolo della donna.
Se da un lato la commedia rispecchia gli stereotipi del suo tempo, dall’altro lascia spazio a interpretazioni più moderne e critiche, ponendo interrogativi ancora oggi attuali su identità, potere e libertà.
NOTE DI REGIA
La bisbetica domata fa emergere l’uomo, il maschio, nella sua pochezza e ci regala la storia di una donna che non poteva fare altrimenti.
Shakespeare era figlio dei suoi tempi pertanto non possiamo pensare a una donna come la pensiamo oggi.
Caterina, la protagonista, è a tutti gli effetti una donna dei suoi tempi. La sua
massima aspirazione è sposarsi, trovare un marito ed essere la padrona della casa.
Ai tempi di Shakespeare la “bisbetica” risultava comica perché ribelle e fuori dai canoni ma oggi quelle dinamiche e quelle battute, non le sentiamo più così. Durante lo spettacolo Caterina subisce una profonda manipolazione da parte di Petruccio che oggi si definirebbe un narcisista e manipolatore.
Naturalmente ai tempi di Shakespeare ciò non veniva preso in considerazione.
La sfida di questo spettacolo è trattare il ruolo della donna nella nostra società, non con superficialità ma con leggerezza, ridendo insieme di questi uomini che risultano, chi più chi meno, ridicoli e improbabili.
Per tenere fede alle intenzioni dell’autore e rendere quest’opera una commedia ai
giorni nostri, ho scelto di utilizzare il linguaggio della Commedia dell’Arte. I
personaggi sono tutti mascherati.
Utilizzando le possibilità che il testo offre e sviluppando i lazzi propri alle maschere, cercheremo di dare leggerezza a un tema che non può essere trattato con superficialità.