Il Tartufo debutta al Pedrazzoli

Venerdì 21, sabato 22 ottobre ore 21
Domenica 23 ottobre ore 17

Per la ricorrenza del quattrocentesimo anno dalla nascita di Molière

Commedia originale di Molière
Con Andrea Avanzi, Valentina Donatti, Carlotta Ghizzoni, Fabrizio Croci, Matteo Baschieri,
Marco Santachiara, Chiara Baccarini.
Regia Domenico Ammendola
Musiche originali Patrizio Maria D’Artista
Costumi e sartoria Marco Guyon – La Bottega
del TeatroScene NoveTeatro
Produzione NoveTeatro

Biglietti: Intero 18€ Ridotto 15€

Prenota su Vivaticket

Info e prenotazioni allo 0522.667062 oppure scrivendo a info@teatropedrazzoli.com

Presentazione

Il teatro di Molière fa sorridere: ma la critica che egli muove al suo tempo, e soprattutto alla religione del suo tempo, è serissima, e anticipa prese di posizione che, con maggiore sistematicità, saranno sviluppate dai filosofi del Settecento.
L’opera narra la storia di Tartufo, astuto impostore che, fingendosi un uomo pio dedito a Dio e al prossimo, cerca di raggirare il ricco Orgone per sposarne la figlia Marianna e impossessarsi dei suoi beni. Irriverente e beffardo, il testo di Molière non solo rappresenta un irresistibile atto d’accusa contro il perbenismo e la falsità che permeava la società e le corti del suo tempo, ma costituisce ancora oggi un’irraggiungibile satira dell’ipocrisia umana, tanto è vero che da questa commedia deriva il sostantivo tartufismo, ovvero un comportamento da ipocrita.
La messa in scena esalta la comicità dell’impostore. I protagonisti della commedia trascineranno lo spettatore in un vorticoso e sempre più delirante susseguirsi di gag comiche, in cui l’inquietudine, l’amore, la gelosia, la disperazione, l’invidia (e molto altro) si alterneranno destabilizzando e muovendo a loro piacimento i malcapitati personaggi descritti magistralmente dal grande maestro.

Note di regia
«Abbiamo voluto esaltare il taglio satirico e di denuncia con cui l’autore descrive i protagonisti borghesi della commedia. Una continua rincorsa alle futili necessità, al mero possedimento di oggetti, preposti unicamente allo scopo di apparire sempre e comunque di più di quello che si è e che si potrebbe. Questo difficile rapporto tra essere e apparire l’abbiamo sentito fastidiosamente contemporaneo e per certi versi (anche se in Moliere difficilmente i toni raggiungono il dramma) drammaticamente vicino a noi. Reinterpretando questa commedia, vorremmo avvicinare uno dei più grandi commediografi di tutti i tempi, divertendoci, intrattenendo il nostro pubblico, portando un messaggio che crediamo importante, ma vorremmo portarlo con leggerezza e con un sorriso.
Senza scordare la nostra mission che vuole essere di sensibilizzazione sociale e civile, vorremmo raccontare una storia con una sua valenza sociale divertendo e divertendoci, perché, come direbbe C. Chaplin, “una giornata senza una risata è una giornata buttata”.» Domenico Ammendola.