HANS

Liberamente tratto da “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman.

Hans Domenico Ammendola e Filippo Bedeschi
Konradin Matteo Vignati/Luca Cerri
La Madre Carolina Migli Bateson

regia Gabriele Tesauri

scene e costumi Francesca Tagliavini

registrazioni audio DVA Studio

movimenti di scena Cinzia Pietribiasi

assistente alla regia Valentina Donatti

organizzazione Giulia Guerzoni, Carlotta Ghizzoni

una produzione NoveTeatro

Progetto “RESISTIBILE” L.R 13/99 Regione Emilia Romagna

Lo spettacolo HANS è un libero adattamento del testo ‘L’amico ritrovato’ di Uhlman e narra dell’amicizia, nata sui banchi di scuola, tra due ragazzi completamente diversi per estrazione sociale e carattere, sullo sfondo delle vicende politiche che portano alla Seconda Guerra Mondiale e della drammatica condizione in cui si trovano gli ebrei con l’avvento di Hitler.

Siamo a Stoccarda, durante gli anni dell’ascesa del Nazismo. Hans ha origini ebree, Konradin proviene invece da una nobile famiglia tedesca. Tra i due ragazzi nasce un’amicizia profonda, sincera e a legarli inizialmente sono due passioni che li accomunano: la lettura e una collezione di monete greche. Quello che sembra essere un legame saldo, duraturo, infrangibile, viene però messo a dura prova dalla storia: Hitler, infatti, sale al potere e Konradin che proviene da una famiglia filo nazista si trova costretto a scegliere. Dopo molti anni dalla fine della guerra ad Hans arriva una lettera proveniente dal liceo che aveva frequentato, in cui c’è la richiesta di un contributo economico per la costruzione di un monumento agli studenti caduti durante la Seconda Guerra Mondiale: tra questi anche Konradin. Ecco riemergere con forza l’amicizia che si credeva interrotta dalle vicende storico-politiche.

NOTE DI REGIA

In scena il personaggio di Hans adulto ripercorre il racconto dell’amicizia e del confronto con Konradin. In particolare sono drammaturgicamente sottolineati i momenti dell’incontro tra la famiglia ebrea di Hans (il padre e la madre) e Konradin. Risaltano la delicatezza e la profondità dei sentimenti dei personaggi, la tensione narrativa che induce a presagire fin dalle prime battute un epilogo drammatico senza alcuna anticipazione da parte dell’autore. Il dolore e la sofferenza dei personaggi rappresentano il dolore e la sofferenza dell’umanità, in contrasto con il valore dell’amicizia, qui narrata come un sentimento che riempie la vita, che unisce le persone, che può essere sincero ed eterno.

IL LABORATORIO RESISTIBILE

Lo spettacolo nasce da un percorso didattico dedicato all’analisi delle dinamiche politiche e socio-economiche del continente europeo nel periodo storico tra le due guerre mondiali (1919-1938). L’allestimento vede la realizzazione del laboratorio Primo Movimento tenuto dal direttore artistico di NoveTeatro Gabriele Tesauri con gli alunni delle scuole, finalizzato alla messinscena della rappresentazione che vede dunque la partecipazione degli allievi coinvolti nel laboratorio accanto agli attori professionisti. Il progetto RESISTIBILE è svolto in collaborazione con Istoreco.

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