IL TARTUFO

Commedia originale di Molière

Regia Domenico Ammendola

Con Andrea Avanzi, Chiara Baccarini, Matteo Baschieri, Fabrizio Croci, Valentina Donatti, Carlotta Ghizzoni, Paolo Zaccaria.

Musiche originali Patrizio Maria D’Artista

Costumi e sartoria Marco Guyon – La Bottega del Teatro

Scene NoveTeatro

Produzione NoveTeatro

Trailer

Presentazione

Il teatro di Molière fa sorridere: ma la critica che egli muove al suo tempo, e soprattutto alla religione del suo tempo, è serissima, e anticipa prese di posizione che, con maggiore sistematicità, saranno sviluppate dai filosofi del Settecento.

L’opera narra la storia di Tartufo, astuto impostore che, fingendosi un uomo pio dedito a Dio e al prossimo, cerca di raggirare il ricco Orgone per sposarne la figlia Marianna e impossessarsi dei suoi beni. Irriverente e beffardo, il testo di Molière non solo rappresenta un irresistibile atto d’accusa contro il perbenismo e la falsità che permeava la società e le corti del suo tempo, ma costituisce ancora oggi un’irraggiungibile satira dell’ipocrisia umana, tanto è vero che da questa commedia deriva il sostantivo tartufismo, ovvero un comportamento da ipocrita.

La messa in scena esalta la comicità dell’impostore. I protagonisti della commedia trascineranno lo spettatore in un vorticoso e sempre più delirante susseguirsi di gag comiche, in cui l’inquietudine, l’amore, la gelosia, la disperazione, l’invidia (e molto altro) si alterneranno destabilizzando e muovendo a loro piacimento i malcapitati personaggi descritti magistralmente dal grande maestro.

Note di regia

«Abbiamo voluto esaltare il taglio satirico e di denuncia con cui l’autore descrive i protagonisti borghesi della commedia. Una continua rincorsa alle futili necessità, al mero possedimento di oggetti, preposti unicamente allo scopo di apparire sempre e comunque di più di quello che si è e che si potrebbe. Questo difficile rapporto tra essere e apparire l’abbiamo sentito fastidiosamente contemporaneo e per certi versi (anche se in Moliere difficilmente i toni raggiungono il dramma) drammaticamente vicino a noi. Reinterpretando questa commedia, vorremmo avvicinare uno dei più grandi commediografi di tutti i tempi, divertendoci, intrattenendo il nostro pubblico, portando un messaggio che crediamo importante, ma vorremmo portarlo con leggerezza e con un sorriso.

Senza scordare la nostra mission che vuole essere di sensibilizzazione sociale e civile, vorremmo raccontare una storia con una sua valenza sociale divertendo e divertendoci, perché, come direbbe C. Chaplin, “una giornata senza una risata è una giornata buttata”.» Domenico Ammendola.

IL REGISTA – Domenico Ammendola

Vice Presidente di NoveTeatro, direttore di produzione del Teatro Comunale Pedrazzoli, regista e docente. Nel 2007 fonda l’associazione NoveTeatro di cui è direttore artistico fino a giugno 2014.Lavora, tra gli altri, con Paolo Bonacelli, Luigi Lo Cascio, Daniele Salvo. Per la sezione Teatro Civile di NoveTeatro cura l’ideazione, la regia e l’interpretazione di tutti gli spettacoli dalla fondazione ad oggi. In particolare Bianca Morte, spettacolo semifinalista al Premio Scenario – Ustica 2009. Dal 2012 è direttore artistico del festival Teatro e Legalità ideato e organizzato da NoveTeatro, progetto vincitore del bando regionale di cui alla L.R. n° 3-2011. Ha ideato inoltre, nell’ambito del festival, il progetto Cyberbullismo, basta un click! con il quale ha vinto numerosi bandi regionali di cui alla L.R n°14- 2008. Collabora con il comune di Novellara (RE) per la formazione di un comitato artistico, di cui fa parte, per la gestione del Teatro della Rocca F. Tagliavini dal 2011 al 2014; è ideatore assieme a Gabriele Vacis del festival Macramè prodotto dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia nelle stagioni 2013/2014 e 2014/2015. Nel 2005 cura e dirige un percorso teatral-musicale con gli studenti del liceo Corso di Correggio a Fortworth – Texas nell’ambito dell’iniziativa Kids to Care di Reggio Emilia. Nel 2003 fonda il Centro Teatrale MaMiMò di cui è presidente e direttore artistico fino a giugno 2005.