12 VOLTE SILVIA

È la nuova produzione di prosa di NoveTeatro, che porta avanti la ricerca sulla drammaturgia contemporanea anglosassone che caratterizza il nostro centro teatrale. Si tratta del testo “The Sylvia”, opera di Philip St.John, autore irlandese, per la prima volta tradotta in lingua italiana da Carolina Migli Bateson.

di Philip St.John
traduzione di Carolina Migli Bateson
con Fabrizio Croci, Eva Martucci, Carolina Migli Bateson, Mariano Arenella
regia e scene Domenico Ammendola

costumi Marzia Vezzani
realizzazione tavole dipinte Francesca Tagliavini
fotografie Emanuela Pellegrini

Una produzione NoveTeatro

12 VOLTE SILVIA è la produzione di prosa di NoveTeatro, che porta avanti la ricerca sulla drammaturgia contemporanea anglosassone che caratterizza il nostro centro teatrale. Si tratta del testo “The Sylvia”, opera dell’autore irlandese Philip St John, mai edito né rappresentato in Italia, per la prima volta tradotto in lingua italiana da Carolina Migli Bateson.

La pièce racconta la storia di un pittore, Barry, e della sua musa, Silvia. Barry, dopo un grande successo iniziale avuto grazie a 12 quadri che ritraevano Silvia in vari aspetti, sposa Silvia e si ritirano in campagna. In seguito affrontano alcune difficoltà economiche dat​e dal calo di popolarità di lui e cadono in un vortice che porta ​al logoramento della coppia.

Nel testo Silvia viene strumentalizzata da tutti gli altri personaggi in maniera più o meno consapevole e spietata. «Il rimando ad Allen Jones, scultore e artista pop britannico che fece scandalo negli anni ‘70 con la sua donna fatta a tavolino, è stato immediato – spiega il regista Domenico Ammendola – Allen ha fondato la sua poetica sull’oggettificazione della donna ed è stato un precursore perché, attraverso la sua arte, individuò già dagli anni ’60 questo come un problema della società e di civiltà. L’immagine che Allen dà della donna, di conseguenza, mi sembrava assolutamente in linea col personaggio di Barry e la sua arte. In verità è lo stesso Barry che fomenta la strumentalizzazione della donna, pur dichiarandosi contrario».

La tessitura dei dialoghi di St.John’s ricorda invece i silenzi e le pause del grande drammaturgo Harold Pinter.

L’autore Philip St John ha vinto nel 2011 il premio internazionale Forum con “Maxine”, la sua prima opera portata a Manila nel 2013 come rappresentante europeo del festival mondiale del teatro. “The Sylvia” è stato l’evento di punta del festival nazionale irlandese nel 2013 ed è stato acclamato da pubblico e critica con la​ menzione “miglior drammaturgia degli ultimi cinque anni, un ritorno alla grande drammaturgia punk fine anni 70 inizio anni 80”.

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